Nella seconda giornata di Itasec22 è stato inaugurato il palco centrale dell’evento: lo stakeholder space, il luogo dove istituzioni ed esperti di cybersecurity, finalmente in presenza, si sono incontrati per fare il punto sui passi in avanti fatti dal mondo cyber italiano e sulle sfide future che accompagneranno il settore. Tra gli argomenti centrali di questa giornata: l’importanza della partnership tra istituzioni, indutrie e mondo accademico, ma anche della formazione di giovani e di nuova forza lavoro in grado di affontare le nuove sfide cibernetiche.
I lavori si sono aperti con l’introduzione a cura di Paolo Prinetto, direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), e dei co-chair di Itasec22, Leonardo Querzoni e Alessandro Mei. Emozionante il ricordo di Camil Demetrescu, docente dell’Università La Sapienza di Roma e program co-chair di Itasec22, prematuramente scomparso ad aprile. Tiziana Caterci, direttrice del Dipartimento di Ingegneria informatica automatica e gestionale (DIAG) de La Sapienza lo ha ricordato come un ricercatore brillante con un’eccezionale dedizione all’insegnamento. Annunciata nel corso della mattinata anche l’istituizione da parte del DIAG di un premio per le miglior tesi a tema cybersecurity, che porterà il nome del professor Demetrescu.
A seguire, l’atteso intervento di Franco Gabrielli, Sottosegretario di Stato e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, il quale ha sottolineato la centralità del tema della sicurezza informatica nell’azione di Governo. Gabrielli si è soffermato in particolare sulla nuova Strategia Nazionale di Cybersicurezza (2022 – 2026) presentata a maggio e sul relativo Piano di Implementazione. Per il Sottosegretario, la Strategia riconosce la cybersecurity come una questione di sicurezza nazionale e non solo fissa gli obiettivi necessari a rendere l’Italia un Paese più sicuro e resiliente, ma definisce un’architettura che è garanzia di successo, perché affida al Presidente del Consiglio e all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) il ruolo di controllori. Vista la complessità della materia, infatti, si è ritenuto necessario non affidare a più soggetti il controllo del raggiungimento degli 82 obiettivi che la Strategia prevede. Per il futuro prossimo Gabrielli ha segnalato inoltre l’esigenza di costruire un’autonomia tecnologica e far crescere una forza lavoro che sia all’altezza delle sfide cibernetiche, ma anche l’instaurazione di un dialogo trasparente con il settore privato. Per questo motivo sono importanti, secondo il Sottosegretario, incontri come quello di Itasec, che uniscono il mondo dell’accademia con il mondo dell’industria, con la funzione di far crescere al meglio il nostro Paese.
L’importanza della partnership tra pubblico e privato e della formazione di professionisti specializzati in cybersecurity è stata al centro anche del panel sulla sovranità tecnologica nazionale che ha ospitato, come novità di Itasec22, la vision di alcuni CEO di aziende del settore. I panelist si sono confrontati, in particolare, sulla necessità di nuovi investimenti sui giovani che si stanno formando sui temi della sicurezza informatica e che rappresentano una forza motrice per quell’innovazione a cui l’Italia dovrebbe aspirare.
Di formazione e investimenti sul settore hanno parlato anche le altre figure istituzionali intervenute durante la mattina all’Auditorium della Tecnica di Roma. Claudio di Bernardino, Assessore al Lavoro e Nuovi diritti e alle Politiche per la Ricostruzione della Regione Lazio ha raccontato l’accordo tra la Regione e l’ACN con lo scopo di formare figure professionali specializzate nel campo della sicurezza informatica tramite corsi specifici.
Paola Severino, Presidentessa della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, in collegamento da remoto ha ribadito l’importanza di professionisti e di un approccio multidiscilplinare per prevenire gli attacchi informatici e potenziare il sistema di sicurezza nazionale. Agostino Santoni, Vicepresidente di Confindustria, ha posto l’accento sulla rilevanza che può avere l’aumento di consapevolezza in piccoli e medi imprenditori dell’importanza della sicurezza cibernetica. Maria Chiara Carrozza, Presidentessa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed Ernesto Damiani, Presidente del Cini, hanno infine ribadito la disponibilità della comunità scientifica nel mettersi al servizio di istituzioni e imprese al fine di creare sviluppo per il Paese.
La mattinata è proseguita con il panel Security challenges for edge computing, moderato dalla giornalista di Alessia Valentini, sulle possibilità che offre il calcolo distribuito per migliorare l’affidabilità e il flusso di dati.
Il pomeriggio è stato dedicato interamente alla Scientific Track, i panel più tecnici in cui si è spaziato dalle questioni politiche e sociali legati alla sicurezza informatica alle tecniche di Machine Learning, fino alla Blockchain e all’Android Security.
Protagonisti del pomeriggio anche gli Sponsor di Itasec22, che nelle Vendor Session hanno avuto modo di mostrare il lato più business della cybersecurity e le opportunità che offrono per la protezione delle risorse informatiche.
Per domani, attesa l’intervista a Roberto Baldoni, Presidente dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale e l’intervento sulla Strategia europea per la cybersicurezza di Roberto Viola ( DG CONNECT dell’Unione Europea).
Riflessione zen della serata
Itasec22 è il momento per fare il punto su quello che è accaduto nel mondo della cybersecurity negli ultimi due anni. La pandemia e gli ultimi casi di attacchi informatici che hanno interessato tutti i Paesi, Italia inclusa, ci dicono che lo sviluppo digitale e tecnologico e i temi legati alla sicurezza informatica sono urgenti e necessari. Speriamo che questa Conferenza possa unire esperti del settore, istituzioni e aziende in vista di uno sviluppo collettivo.
Paolo Prinetto, Direttore del Laboratorio Nazionale di Cybesecurity